HO RUBATO UN LIBRO

Pubblicato il da christianpalladino

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Ho rubato un libro nel ciclo delle mie stagioni
nell'immenso rincorrere dei minuti
in un tempo arcigno in cui il conflitto regnava
parole e pensieri in lotta con la realtà circostante.

Sfogliavo distratto pagine e pagine
bevendo lettere e mangiando il significato
scorrevano gli occhi improvvisamente attenti
ondeggiava placato il sentimento.

Ho rubato un libro in un banco colto
che generoso fingeva di non guardarmi
scartabellando casupole ed immensi portici
onirici sguardi e magiche vite mi catturavano.

Luci, canti, vino e sigarette per iniziare l'avventura...
Un anziano signore mi favellava di come poi
Bologna ai suoi occhi fosse molto diversa
ma io ero lì ad ammirarla.

Ho rubato un libro di un mondo a me sconosciuto
la vedo, Bologna, candida coi capelli al vento
rossa, sensuale, misteriosa, affascinante
con abiti orientali e collane africane.

Ritmi tambureggianti e melodie sinuose
pietre che rimandano a mondi lontani
la danza estatica della anarchica donzella
stupivano la mia anima ignorante.

Ho rubato un libro ed il senso di colpa stava quasi per sparire
volando in un atemporale cammino
udivo spari ed urla
una miscela di terrore, orrore e speranza.

Rumori di cingolati sovrastati da frasi inconsuete:
“Barabba libero! Barabba libero!”
e lamenti, sangue scoppi di bombe
pianti ed il corpo cadeva in un frastuono altisonante.

Ho rubato un libro ed il libraio osservava il mio stupore
a piedi nudi un gruppo di giovinetti
mangiava spirito e sputava fuoco
bagnando gli istanti di allegria e di dolce fantasia

mentre gli occhi della fanciulla, io fissavo,
fissavano il cielo sembrava parlassero con le stelle...
Accarezzata dalla tenue luce di una splendida luna
che timida illuminava il rossore delle sue gote.

Ho rubato un libro e pian piano esso rubava me
sotto il sorriso compiaciuto del venditore ambulante...
Visi distesi di diversi colori cominciavano a formare un cerchio
ed io assetato sfogliavo, sfogliavo la storia...

Un boato di sogni rabbiosi si elevò al fischio assordante di una locomotiva,
'la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva',
bandiere al vento, fumi, grida... silenzio...
Uomo pazzo fu chiamato... l'affamato!

Ho rubato un libro rapito dalla copertina
illustri menti costruivano l'essenza del sogno
affettando la cruda realtà a colpi di teatro
a suoni di chitarra ammirando 'Anna di Francia'

Ho rubato un libro e degli occhi mi fulninarono
confuso e sorpreso feci per scappare
la rossa e candida mi prese per mano
cominciammo a sognare.

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