rubando il cielo si nasconderà la speranza o l'illusione
canta l'uomo da solo dinnanzi ad una bottiglia di fuoco
l'assetato muore affamato di sogni
la strada racconta, la strada vive
la strada ride, la strada piange
rubando le stelle si nasconderà la luce al manto celeste
e rincorre l'uomo il passo perduto
di ricordi è pieno il bagaglio intriso di rimpianto
negli occhi dell'ultimo saluto è riposta la risposta
alla fretta del godimento
rubando il cielo e le stelle alla terra spoglia
sorride l'ignaro innalzando la bottiglia vuota
intonando canti inconsueti
e la donna, blasfema, diritta con gli occhi serrati
sta già sognando altre braccia
rubando l'azzuro, il cielo nudo cerca nuvole per lacrimare
e a voce alta il disperato impreca verso un dio o verso caso
la donna è già mamma di una tenera voce, di un'altra vita
e vecchie carezze sciolte come neve, orizzonti vicini ed irragiungibili
alla notte si sfioreranno morbidi, inesistenti...